MOZIONE n. 34 del 23/07/2015
Mozione n.34/10^ di iniziativa del Consigliere G. GRAZIANO recante: "Contro le trivellazioni nel Mario Ionio"

Il Consiglio Regionale,

Premesso che:
premesso che: sono 18 i procedimenti, a diversi step dell'iter amministrativo, per il rilascio delle concessioni per la coltivazione di idrocarburi tra Calabria, Basilicata e Puglia;
il 12 giugno 2015 si è conclusa la Valutazione di Impatto Ambientale dell'istanza di Enel Longanesi (denominata d79 FR - EN) ubicata a largo delle coste di Gallipoli fino a Crotone per una estensione di 748 km ;
sono, invece, 15 le istanze di permesso di ricerca presentate, di cui 8 in fase decisoria e 7 in corso di valutazione di impatto ambientale, per un'area di circa 10.000 km2 che riguardano le coste calabresi, pugliesi e della Basilicata;
un permesso di ricerca è stato rilasciato alla Appenine Energy nel tratto di costa jonica di fronte alla costa di Sibari per una estensione di oltre 60 km e un'altra istanza di concessione di coltivazione, presentata dall'ENI, è in corso di valutazione di impatto ambientale e riguarda il tratto di costa tra Sibari e Rossano per un'area di circa 76 km2;
nella manifestazione che si è svolta a Policoro giorno 15 luglio 2015 il Presidente Oliverio, insieme ai presidenti di Puglia e Basilicata, ha ribadito un forte no alle trivellazioni sia a mare che a terra, dichiarando anche che le tre Regioni hanno impugnato di fronte alla Corte Costituzionale le norme che consentono al Governo di attivare poteri sostitutivi nei confronti delle Regioni relativamente alle autorizzazioni alle trivellazioni in mare e che il 5 aprile prossimo è stata già fissata la data per l'avvio del dibattimento;
considerato che le attività in mare di ricerca, prospezione, estrazione e trasporto di idrocarburi sono, in tutte le fasi, altamente inquinanti ed impattanti;
l'attività delle piattaforme costituisce un elemento inquinante e stressante per l'habitat , infatti l'enorme quantitativo di materiali di scarto che una piattaforma rilascia nell'arco della sua attività danneggia la vita marina e la qualità dell'aria;
l'Airgun è il metodo di ricerca più utilizzato per la ricerca nel settore delle attività estrattive in mare per la sua capacità di fornire un rilievo dettagliato della stratigrafia dei fondali marini;
la tecnica dell'Airgun è riconosciuta a livello internazionale come altamente impattante (funziona ad una intensità sonora elevata, fino a 260 decibel) e può provocare danni ed alterazioni comportamentali, talvolta letali, in diverse specie marine, in particolare per i cetacei, fino a molti chilometri di distanza;
le conseguenze dell'uso di questa tecnica si estendono anche alle attività di pesca, infatti, uno studio del Norvegian Institute of Marine Research si è visto come la riduzione del pescato intorno ad una sorgente sonora che utilizza airgun possa arrivare anche al 50%;
anche il settore turistico, un patrimonio importantissimo per l'economia di questa area, rischia di subire un notevole impatto negativo dal moltiplicarsi delle attività petrolifere;
la vera ricchezza di questi territori sono l'enorme biodiversità marina, lo sviluppo dell’economia legata alla pesca sostenibile e la promozione di una nuova idea di turismo legato al mare che faccia della sostenibilità ambientale il suo punto di forza;
Impegna la Giunta regionale
a chiedere al Presidente della Regione Calabria ed ai ministri pro tempore della Repubblica di vietare l'utilizzo dell'Airgun per la ricerca nel settore delle attività estrattive;
a presentare ricorso contro il Decreto del Ministero dell'Ambiente che autorizza Enel Longanesi alla ricerca di idrocarburi tramite l'utilizzo della tecnica dell'Airgun (istanza Enel Longanesi denominata d79 FR - EN);
coinvolgere le altre Regioni interessate nella predisposizione di una proposta di legge di iniziativa parlamentare che regolamenti, nello scenario più ampio delle strategie energetiche, il settore delle trivellazioni, tutelando così le regioni più a rischio;
predisporre adeguati strumenti normativi, compatibilmente con la legislazione nazionale, che consentano alla Regione di partecipare, dal punto di vista tecnico, con maggiori poteri nell'iter autorizzativo e nella valutazione di impatto ambientale.

Allegato:

23/07/2015
G. GRAZIANO